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domenica 4 luglio 2010

Paghiamo tre volte lo stesso servizio



E’ proprio vero che talvolta i fatti quotidiani, anche i più irrilevanti, ci inducono a riflessioni approfondite. Mi è capitato alcuni giorni fa, quando mi è stata gentilmente infilata sotto il tergicristallo una multa di divieto di sosta per aver parcheggiato sulle strisce blu senza esporre il tagliando di pagamento.

Partendo dal presupposto che per un servizio che noi cittadini già paghiamo con le tasse non dovrebbe essere richiesto un secondo pagamento, ci sono altre considerazioni che rendono ancora più vergognoso il fenomeno, al di là dei 38,00 euro di sanzione.

La multa è stata infati emessa, con orario stampato e certificato, tre minuti dopo il parcheggio abusivo. Questo può solo significare che in quel luogo era presente un agente del traffico con il compito di sorvegliare solamente la zona interessta, di 20 posteggi complessivi circa. La teoria dell’“agente ad hoc” mi è stata confermata anche da espereinze dirette di altre persone e dall’osservazione pratica del comportamento dei dipendenti comunali nelle zone a pagamento, specialmente nei dintorni della stazione.

Arriviamo senza troppe difficoltà alla conclusione che il ricavato tintinnante e luccicante che finisce nei parchimetri ad altro non serve che a pagare il salario di chi li sorveglia con attenzione. Dunque dov’è il guadagno? E’ nelle multe, nelle sanzioni scaricate sui più distratti o frettolosi, che servono a rimpinguare le sempre più vuote casse del Comune.

Questo vergognoso sistema si inserisce in un contesto ancora più grave: quello dello Stato italiano. Quest’ultimo, dopo aver incassato senza troppi complimenti le tasse dei lombardi, che non solo pagano tre volte rispetto a Calabria e Campania (ad esempio), ma ricevono anche meno dallo Stato rispetto ai cittadini del basso stivale italico. Il risultato è che le casse comunali bresciane piangono miseria e il Comune è costretto a ricorrerre a due stratagemmi per far quadrare i bilanci: costruire e appaltare senza ritegno, rendendo edificabili i suoi terreni e rovinando l’ambiente, oppure sfruttare il sistema geniale delle multe. E’ questa la situazione che fa al caso nostro.

Dopo questa righe mi chiedo quindi perchè io possa riflettere tranquillamente su queste tematiche, andando alla ricerca di possibili cause e soluzioni, mentre fior di laureati, intellettualoidi e professoroni non vi prestano o non vi vogliono prestare attenzione e, quando si trovano davanti al parchimetro, inseriscono una ad una le loro monete senza fiatare. E se poi arriva una multa ogni tanto la pagano sospirando come hanno sempre fatto.

Ma suvvia cosa importa, nel frattempo è morto 'O guerriero Taricone e il premier ha fatto alcune battute osè sulle cameriere brasiliane. I bresciani per un po’ avranno qualcosa di "veramente importante" con cui distrarsi.

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