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mercoledì 19 agosto 2009

Nazionalismo



Nazionalismo e patriottismo, sentimenti e visioni del mondo che mettono sopra ad ogni cosa la Nazione, la Patria. Molti hanno abusato –e lo fanno tutt’ora- di questi termini, ma pochi ne hanno seguito il vero cammino, con lo spirito e con il corpo.

Quanti si sono spacciati per nazionalisti col fine di avere una copertura, un finto scopo nobile sotto il quale nascondere i propri interessi. Quanti si sono guadagnati il favore del popolo farneticando di patriottismo per condurre a guerre di interesse (di pochi), per approvare costituzioni disastrose, per dirigere la patria verso una strada di vuoto benessere, di consumo ed economia, dimenticando l’aspetto fondamentale del patriottismo: l’amore per la Patria.

Patria, la terra dei padri, alla quale bisognerebbe dedicare un’intera vita di sacrifici e, se necessario, una fulminea onorevole morte.

Ma tutto questo ha perso ogni senso nell’epoca moderna: i valori in voga sono la comprensione, la carità, la tolleranza, il politicamente corretto, l’opportunismo, l’individualismo. Dove sono finiti l’onore, la fede, la dedizione, la fedeltà, la coerenza, la disciplina, la perseveranza.

«Noi ora testimonieremo a tutti voi l’esistenza di un valore più alto del rispetto per la vita. Questo valore non è la libertà, non è la democrazia. È il Giappone. Il Paese della nostra amata storia, delle nostre tradizioni: il Giappone». Sono le ultime parole di Yukio Mishima, pronunciate poco prima di praticare il seppuku, il tradizionale rituale di suicidio Samurai.

In queste parole è rivelata la sintesi del nazionalismo, il fedele amore per la Nazione, nel momento di minor tensione come in quello più tragico, nella felicità come nello sconforto. Non esistono confini né materiali né psicologici per tale sentimento; nemmeno la morte lo può sopprimere, ma spesso ne esalta lo spirito eroico.

È quindi preciso dovere di tutti essere patrioti, così come fare il possibile affinché altri si uniscano alla causa prima che gli atavici valori affondino nell’oblio. La nostra è una battaglia contro il tempo, che con noi non è di certo galantuomo. È questa l’ora di radunare le ultime forze per prepararsi a una resistenza patriottica che, se non vittoriosa, sarà certamente degna e gloriosa.