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sabato 3 maggio 2008

Il mio pensiero politico

-Difesa della stirpe

Il sangue è al centro della mia concezione politica: esso ci viene trasmesso da generazioni e noi abbiamo il sacro dovere di conservarlo e di tramandarlo ai nostri figli. Venire meno a questo compito sarebbe un affronto verso i nostri Avi e chi si macchia di questo crimine (tale puo essere definito) deve essere disconosciuto e cacciato dalla comunità.
Tutto si deve basare sul sangue: c'è chi divide il mondo per religioni, chi lo divide per classi sociali, chi per correnti di pensiero... io lo divido per sfere etniche. Razzismo non è una parolaccia: significa riconoscere che esistano razze diverse all'interno del genere Homo, che, essendo tali, hanno diversi valori.
Il legame sangue-suolo è fondamentale: nessun allogeno deve avere il diritto di vivere sul suolo europeo e usufruire (meglio ancora parassitare) della civiltà che gli autoctoni hanno costruito in secoli di storia, e, comunque, non sullo stesso piano di questi ultimi.
Questo non vuol dire, per esempio, escludere a priori un francese da una comunità tedesca; significa che un francese può vivere in una comunità tedesca se adegua il suo pensiero, la sua lingua e i suoi costumi a quelli tedeschi, e se il fenomeno migratorio resta numericamente limitato.

-Comunitarismo

Il mio ideale di società la comunità. Sono contro ogni forma di universalismo come sono contro l'individualismo. L'uomo è un "animale sociale", e come tale deve vivere pacificamente in società con i suoi simili senza che le azioni di uno urtino la sopravvivenza dell'altro. Nel contempo però la comunità deve contenere un numero ristretto di persone e deve essere composta esclusivamente da persone etnicamente, culturalmente e linguisticamente compatibili. Il diritto romano dello "ius soli" dev'essere sostituito da quello germanico dello "ius sanguinis", da diritto di suolo a diritto di sangue.
Rifiuto il concetto di urbanizzazione sfrenata: le migliori qualità dell'uomo emergono nella società contadina e nel suo mondo incontaminato. L'urbanizzazione, conseguenza diretta dell'industrializzazione, conduce ad una società corrotta e degenerata, in cui l'uomo perde le sue caratteristiche e le sue particolarità per trasformarsi in un numero.

-Autodeterminazione

Ogni comunità deve avere il diritto di autodeterminarsi, rimanendo tuttavia in un contesto di unità. Un modello a cui faccio riferimento è l'impero, in particolare, per quanto riguarda l'Europa, l'impero Asburgico, ultima istituzione che è stata in grado di unire più realtà sotto uno stesso orgoglio europeo. Sono contrario all'idea di stato nazionale nata dopo la dissoluzione degli imperi e affermatasi con la rivoluzione francese.
Ogni comunità deve avere la facoltà di parlare la propria lingua e conservare cultura, storia e tradizioni senza che gli venga imposta un'identità che non le appartiene.

-Europa Etnonazionale

Credo che i veri confini dell'Europa siano da ridisegnare in base ai confini etnici e non quelli imposti dopo la creazione degli stati nazionali.
Stati come la Francia e l'Italia andrebbero smontati e i loro confini ridisegnati, poichè frutto non di un'unione etnica ma di un'unificazione forzata.

-Socialismo nazionale

La povertà e la disgregazione sociale nascono nel momento in cui il capitale diventa l’obbiettivo principale dell’uomo;
l’assenza di proprietà, invece, degenera spesso in inerzia e disinteresse verso la cosa pubblica. Tra i due poli estremi del comunismo e del capitalismo è possibile trovare una mediazione: il socialismo. Il socialismo non nega la proprietà privata e nel contempo garantisce uguali diritti ai membri della comunità per vivere dignitosamente. L’aggettivo “nazionale” sta a indicare che il diritto di influire sull'andamento della comunità spetta solo a chi appartiene per diritto di Sangue alla comunità stessa.

-Econazionalismo

L’uomo deve vivere a stretto contatto con l’ambiente in un rapporto di rispetto reciproco, non deve prevaricare i diritti della natura, violarne le leggi o sfruttare l’ambiente come purtroppo sta avvenendo. Le diversità del paesaggio vanno rispettate ed è l'uomo che, nel costruire, si deve adeguare all'ambiente, e non viceversa. Questo significa econazionalismo.


* Il post porta la data del maggio 2008, per cui potrebbe non rispecchiare al cento per cento il mio pensiero attuale. "Solo gli stupidi non cambiano mai idea, solo i traditori cambiano bandiera".