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sabato 20 novembre 2010

Processo all’uomo

Ho deciso di mettere sotto processo l’uomo, o quel che ne rimane.
Egli, esso, è accusato di non aver gelosamente custodito ciò che gli è stato tramandato.
Uomini! Metto sotto processo la vostra dignità, che, come qualcosa di usa e getta, una volta spremuta avete pensato di buttare. Chiamo in causa la parola, che, se vale come l’uomo, possiamo tranquillamente dirlo, non esiste più.
Vi accuso di tradimento, verso gli avi e verso i figli. Vi accuso di materialismo ed egoismo: terrificante paradosso, il nulla eterno vi inghiottirà mentre conterete il vostro denaro! Incarcerati nel vostro individualismo, non potrete che chiudere gli occhi nell’indifferenza, lasciando che il mondo vi divori inermi nel caos.
Sarete condannati da voi stessi, dalla vostra coscienza stuprata e dal vostro spirito trascurato. Condannati dal vostro corpo malato, infiacchito dall’inerzia e corroso dall’apparenza.
Sarete voi allo stesso tempo gli imputati, l’accusa, la difesa e i testimoni del processo. La vostra giuria, l’imparziale ed inflessibile storia.
Vi metto sotto processo, uomini. Vi vedrò inesorabilmente sbranati dalla vostra coscienza. Non proverete dolore, forse nemmeno rimorso, ma solo un perenne, noto e nauseante senso di rassegnazione. Uomini, il verdetto è prossimo.

2 commenti:

Charles ha detto...

Intervento davvero bellissimo, uno di quelli che rileggo di più. Strettamente legato a una delle riflessione che compio più spesso:

"Prima di difendere la dignità umana, bisognerebbe dimostrarla."

Intendendo: la dignità umana odierna.

Doge ha detto...

Mai parole furono più adeguate! Rispondo con un'altra citazione:

"L'uomo: l'unico animale a nascere insieme al virus della sua morte."