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lunedì 4 maggio 2009

Schiavi Felici




«Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo». Con queste parole Goethe ci comunicava una terribile verità riscontrabile soprattutto nell’epoca moderna.

Il fatto che attualmente i governi delle nazioni occidentali siano di stampo democratico non significa assolutamente che i cittadini di tali stati siano liberi. Tutt’altro, le nostre azioni sono più controllate e i nostri pensieri più plasmati che in qualsiasi altra epoca storica o zona del mondo.

Forti delle innovazioni nel campo della comunicazione di massa, i burattinai dei nostri tempi non solo riescono a esercitare senza molti ostacoli la loro influenza su milioni di persone, ma fanno anche in modo che queste ultime siano convinte di essere pienamente libere di agire secondo la propria volontà.

Queste osservazioni sono una limpida deduzione derivante dall’osservazione del quotidiano influenzamento delle masse.

Per rendere più chiaro il discorso farò alcuni esempi tanto banali quanto efficaci.

Immaginiamo di fermare 100 persone a caso sulla strada di una metropoli europea nell’ora di punta e di chiedere ad ognuno dei soggetti di scrivere un elenco delle 10 canzoni che preferiscono. Al momento di confrontare le liste ci accorgeremmo subito che alcuni titoli tornano più volte; queste canzoni altro non sono che il tormentone del momento, il brano in cima alla top ten della settimana, il ritornello più trasmesso in radio, etc.

È la sfrenata ricerca di conformismo, ma c’è qualcosa di più terribile dietro: uno pensa di ascoltare la musica che vuole e invece sta ascoltando quello che decidono le classifiche di MTV e il pubblico di “Amici”.

Passando ad un altro ambito, si nota di frequente come i media, in particolare telegiornali e quotidiani, facciano emergere le questioni a periodi: c’è la settimana del Tibet oppresso, quella della droga, degli incidenti stradali, delle baby gang, e così via.

Ora prendiamo le 100 persone di prima e domandiamogli quel è, secondo loro, il problema principale della nostra società. Che risposte otterremo? Avremo una risposta quasi unanime in base alla settimana di influenza dei media!

Di esempi ce ne sarebbero molti altri. Fate caso ai dettagli in futuro, vi accorgerete che attaccati ai nostri corpi ci sono milioni di sottilissimi fili che solo chi sa vedere è in grado di spezzare.

La via per la vera libertà parte dalle piccole cose, non dare occasione a nessuno di fare di te un burattino.

4 commenti:

Ken il Warriero ha detto...

Questa è la moderna civiltà europea, purtroppo, l' apparente libertà è una gabbia a cui i popoli sono affezionati,speriamo che si sveglino m per quanto il risveglio possa essere dolrooso, specialmente quando si deve prendere atto delle propie catene dorate .

Tox ha detto...

hai una visione decisamente illuminata della società moderna! tuttavia, sbagli a definire democrazia quella occidentale: ormai è solo la più degenerata forma di oclocrazia. ce ne rendiamo dalle piccole cose, che sempre di più ci stanno spersonalizzando perchè ci sia possibile adattarci a un sistema nel quale nessun individuo pensante accetterebbe di vivere. lentamente, stiamo arrivando a un punto di rottura, e le conseguenze che deriveranno dal comportamento del popolo occidentale nei prossimi 50 anni decideranno le sorti del mondo: personalmente, ho perso da tempo la speranza che la consapevolezza della situazione arrivi tutta d'un colpo e ci sia quindi la possibilità di invertire rotta senza colpo ferire. oggi più che mai, i ribelli, di qualsiasi schieramento siano, hanno il dovere di lottare con tutte le loro forze contro questo sistema, e di aprire la strada per la lotta armata.

Marius ha detto...

Il guaio più evidente sta nel fatto che le stesse masse lobotomizzate dal martellamento mediatico credono ingenuamente di essere libere, pur non essendolo nei fatti, alla medesima stregua di una mandria bovina racchiusa in un pascolo.

Anonimo ha detto...

Ho forti dubbi sul possibile cambiamento della stupidità in Europa, ma la parola d'ordine rimane RESISTERE